Lachi, Matteo

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Matteo Lachi (Firenze, ca. 1505 - Calabria, 1570) è stato un inquisitore domenicano.

Biografia

Entrò diciottenne nel convento domenicano di Fiesole. Fu maestro dei novizi a San Marco (Firenze). Era a Roma nel 1527 e nel 1539-40 fu priore a Montepulciano. Si addottorò in teologia a Perugia, dove visse lungamente, esercitando le funzioni di priore del Convento, reggente dello Studio, inquisitore della provincia umbra (dal 1551).
Nel 1546-47 predicò nei feudi abruzzesi di Ascanio Colonna, del quale comprese gli orientamenti eterodossi.
Collaborò con Michele Ghislieri sin dal 1554, e fu stimato da Paolo IV, che lo nominò "secretus et peculiaris nuncius" (25 ottobre 1557).
Partecipò come inquisitore al processo Carnesecchi sotto Pio IV ed anche a quello di Girolamo Borri nel 1564 (venendo accusato tra l'altro di aver tentato di manipolare un testimone perché dichiarasse il falso contro l'imputato per favorirne la condanna). Trasferito poi in Calabria come priore della provincia domenicana, vi morì nel 1570.

Bibliografia

  • Processo Morone2, vol. 1, pp. 138 sgg., e ad indicem.

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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