Zacchia, Laudivio

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Laudivio Zacchia (Vezzano Ligure, 1565 - Roma, 30 o 31 agosto 1637) è stato un vescovo e cardinale, membro della Congregazione del Sant'Uffizio.

Patrizio genovese, fratello del cardinale Paolo Emilio Zacchia, si addottorò in utroque iure presso l'Università di Pisa.
Vescovo di Montefiascone Corneto dal 1605, fu vice-legato nel Patrimonio di San Pietro. Quindi fu nunzio a Venezia dal 1621 al 1623. Fu nominato cardinale il 19 gennaio 1626 e incluso in quello stesso anno nella Congregazione de Propaganda Fide, nella Congregazione dei Vescovi e Regolari e nella Congregazione del Sant'Uffizio (giurò come cardinale inquisitore il 7 luglio 1626). In quanto tale fu tra i cardinali che esaminarono Galileo, anche se la sua firma non figura nella sentenza di condanna (come nei casi di Francesco Barberini e Gasparre Borgia), perché assente nella seduta in cui essa venne ratificata.
Morì nel 1637.

Bibliografia

  • Pierre-Noël Mayaud, Les «Fuit congregatio sancti officii in … coram …» de 1611 à 1642. 32 ans de vie de la Congrégation du Saint Office, in "Archivum Historiae Pontificiae", 30, 1992, pp. 231-289: p. 288.
  • Herman H. Schwedt, Die Römische Inquisition. Kardinäle und konsultoren 1601 bis 1700, Herder, Freiburg 2017, pp. 631-633.

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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