Gian Giacomo spadaro

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Gian Giacomo "spadaro" è stato un eretico anabattista del XVI sec.

Originario di Trento, risiedeva a Venezia, esercitando la professione di spadaio.
Ospitò in casa sua alcune riunioni degli anabattisti veneziani. Aderì alla svolta antitrinitaria del gruppo. Arrestato nel dicembre 1551, confessò e fece il nome dei complici, tra cui quello di Francesco spadaro. Fu condannato all'abiura e al carcere perpetuo (1552). Nel 1553 fu scarcerato per ragioni di salute.

Bibliografia

  • Luca Addante, Eretici e libertini nel Cinquecento italiano, Laterza, Roma-Bari 2010 (in part. pp. 186-187).
  • Carlo Ginzburg, I costituti di don Pietro Manelfi, Sansoni - The Newberry Library, Firenze-Chicago 1970, p. 46.

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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