Castelvetro, Giacomo

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Giacomo Castelvetro (Modena, 25 marzo 1546 - Londra, 1616), nipote di Ludovico Castelvetro, raggiunse lo zio a Ginevra nel 1564, insieme al fratello minore Lelio Castelvetro. Seguì lo zio a Lione e a Basilea, fermandosi in questa città per studiare e separandosi dallo zio nel 1570, senza più rivederlo (Ludovico Castelvetro morì a Chiavenna nel 1571).
Nel 1572 soggiornò nel Baden per apprendere il tedesco, quindi viaggiò verso l'Inghilterra, dove rimase fino al 1575, facendo da precettore al figlio di sir Roger North, John. Accompagnò quindi il giovane in Italia, giungendo a Padova; alla fine del 1577 John North rientrò da solo in Inghilterra mentre Giacomo Castelvetro volle recarsi a Modena per raccogliere l'eredità paterna (il padre Niccolò Castelvetro, banchiere, era morto nel 1576).
Alla fine del 1579 abbandonò l'Italia e, dopo una sosta a Basilea, si recò di nuovo in Inghilterra (1580). Si stabilì a Londra, facendo il maestro di italiano e promuovendo la conoscenza della cultura e della letteratura italiana. Si allontanò provvisoriamente dall'Inghilterra nel 1586-87, per fermarsi prima a Francoforte poi a Basilea, prendendo qui in moglie la bolognese Isotta de' Canonici, vedova del teologo e medico svizzero Tommaso Erasto (Thomas Liebler). Nel 1593 si trasferì in Scozia, e fu maestro di italiano di re Giacomo VI e della moglie Anna di Danimarca a Edimburgo. Nel 1594 rimase vedovo e si trasferì dalla Scozia alla Danimarca. Dal gennaio 1596 fu in Svezia come precettore del principe Carlo. Nel 1598 decise di rientrare in Italia, sostando lungamente Francia, Germania e Svizzera. Alla fine del 1599 approdò a Venezia, dove per almeno dodici anni poté vivere tranquillamente. Ma, denunciato al Sant'Uffizio, fu arrestato il 4 settembre 1611 e liberato solo grazie all'intervento dell'ambasciatore di Giacomo di Scozia, nel frattempo divenuto re d'Inghilterra. Scampato il pericolo, riparò a Chiavenna, poi a Parigi, ritornando infine in Inghilterra (1612) Fu ospite nel Kent presso Adam Newton e nel 1614 redasse il Brieve racconto di tutte le radici, di tutte l'erbe e di tutti i frutti, che crudi o cotti in Italia si mangiano. Morì a Londra nel 1616.

Bibliografia

  • Salvatore Caponetto, La Riforma protestante nell'Italia del Cinquecento, Claudiana, Torino 19972, p. 448.
  • Luigi Firpo, Castelvetro, Giacomo, in DBI, vol. 22 (1979).

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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