Gheri, Filippo

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Filippo Gheri (Pistoia, 1520 - Genova, 1575) è stato un ecclesiastico, collaboratore del cardinal Morone, sospettato di eresia da parte dell'Inquisizione romana.

Biografia

Fratello di Cosimo Gheri, a partire dal 1534 studiò a Padova, dove si legò a Ludovico Beccadelli, a Pietro Bembo e particolarmente a Gasparo Contarini, che lo accolse come familiare (mentre l'altro fratello Vincenzo diveniva familiare del Pole). Fu a Ratisbona col Contarini nel 1541, e dopo la sua morte passò al servizio del cardinal Morone, accompagnandolo a Trento nel 1542-43. Al Morone Filippo Gheri restò fedele per un trentennio, fino alla propria morte. All'arresto del Morone (31 maggio 1557), Filippo Gheri fuggì da Roma nelle Fiandre, protetto dal Pole, e da lì si adoperò per la liberazione del protettore, il quale, sebbene in carcere, tentò di fargli avere, con l'appoggio del cardinale Ercole Gonzaga, il vescovado di Fano. Ma la sua candidatura venne rifiutata da Paolo IV, giacché anche Gheri era pesantemente coinvolto nelle indagini dell'Inquisizione. Dopo la morte di Paolo IV e la conseguente liberazione del Morone tornò a Roma, ottenendo nel 1560 il vescovado di Ischia e nel 1564 quello di Assisi. Assistette il Morone legato al concilio di Trento nel 1563. Nel 1569 testimoniò al processo contro Niccolò Franco. Morì verso la fine del 1575 a Genova, dove aveva accompagnato il cardinal Morone, inviato quale legato in quella città.

Carnesecchi lo definì come "l'anima del Morone" nel corso del processo a suo carico sotto Pio V1.

Bibliografia

  • Processo Morone2, vol. 1, pp. 509-10, nota 23.
  • Antonella Giusti, Gheri, Filippo, in DBI, vol. 53 (2000).

Voci correlate

Article written by Daniele Santarelli | Ereticopedia.org © 2013

et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

thumbnail?id=1_usu8DkYtjVJReospyXXSN9GsF3XV_bi&sz=w1000
The content of this website is licensed under Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0) License