Degli Ottoni, Luciano

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Luciano Degli Ottoni (Goito, ca. 1490 - Bassano del Grappa, 1552) è stato un monaco e teologo benedettino, perseguitato dall'Inquisizione romana.

Biografia

Entrò nel convento benedettino-cassinese di san Benedetto Po nel 1507, dove fu allievo di Gregorio Cortese.
Dello stesso convento fu probabilmente priore verso la fine degli anni trenta. Nominato abate nel 1543 di S. Maria di Pomposa, monastero abbandonato a causa della malaria, risiedette nel monastero di San Benedetto di Ferrara, "dove - come afferma Gigliola Fragnito - dovette stabilire i primi contatti con Giorgio Siculo"1.
Eletto, con Isidoro Clario e Crisostomo Calvini, rappresentante della congregazione benedettino-cassinese al concilio di Trento, vi partecipò sin dalla sua apertura nel dicembre 1545. Al concilio l'Ottoni e compagni sostennero il primato della Scrittura sulla Tradizione, attaccando duramente la Scolastica. Clamorosi furono gli interventi dell'Ottoni del 7 ottobre e 23 novembre 1546, nei quali sostenne la dottrina della "doppia giustificazione". Il 24 novembre fu costretto a ritrattare. Nel dicembre ricevette da Giorgio Siculo il Trattato de iustificatione, che egli consegnò al dedicatario, il cardinale Cristoforo Madruzzo. In ogni caso, Ottoni rimase profondamente deluso dal concilio, come attestano le sue lettere a Ercole II d'Este. Molto apprezzato da potenti cardinali come Jacopo Sadoleto, Reginald Pole e Ercole Gonzaga, su pressioni di quest'ultimo fu nominato nel 1549 abate di S. Benedetto Po. Ma, sotto accusa per eresia, Ottoni fu deposto l'anno successivo, quindi nominato abate di S. Maria in Monte a Cesena. L'arresto e processo di Giorgio Siculo gli complicò a quel punto notevolmente la vita, e perse anche la protezione di Ercole Gonzaga.

Degradato e giudicato infermo fu trasferito nel piccolo monastero di S. Croce di Campese, a Bassano del Grappa, dove morì negli ultimi mesi del 1552.

Opere

  • Divi Ioannis Chrysostomi in apostoli Pauli epistolam ad Romanos commentaria. Luciano Mantuano divi Benedicti monacho interprete et in eos qui eundem Chrysostomum divinam extenuasse gratiam arbitriique libertatem supra modum extulisse suspicantur et accusant, defensore, Brescia, Ludovico Britannico, 1538

Bibliografia

  • Barry Collett, A Benedictine Scholar and Greek Patristic Thought in pre-Tridentine Italy: a Monastic Commentary of 1538 on Chrysostom, in "Journal of Ecclesiastical History", XXXVI, 1985, pp. 66-81
  • Barry Collett, Italian Benedictine Scholars and the Reformation. The Congregation of S. Giustina of Padua, Oxford University Press, Oxford 1985
  • Gigliola Fragnito, Ercole Gonzaga, Reginald Pole e il monastero di San Benedetto Polirone. Nuovi documenti su Luciano Degli Ottoni e Benedetto Fontanini (1549-1551), in «Benedectina», 34, 1987, pp. 253-271
  • Gigliola Fragnito, Degli Ottoni, Luciano, in DBI, vol. 36 (1988)
  • Adriano Prosperi, L'eresia del Libro Grande. Storia di Giorgio Siculo e della sua setta, Feltrinelli, Milano 2000

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Voci correlate

Article written by Daniele Santarelli | Ereticopedia.org © 2013

et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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