Malusata, Barbara

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Barbara Malusata è stata una donna perseguitata per stregoneria a Modena nel 1564.

Il procedimento contro di lei fu condotto nell'agosto 1564 dal vicario inquisitoriale Vincenzo da Imola. Fu accusata di maleficio: la denuncia contro di lei fu inoltrata da Domenico Bozzali, che sostenne che Barbara avesse maleficiato il figlio con un fico. Dalle dichiarazioni del denunciante si evince che la donna aveva dimestichezza con il bambino (da chiedersi se fosse l'amante del padre), che vomitava lana e paglia.
Secondo le accusa, la donna compiva strani rituali in un cimitero: aveva dato tre pani a Giovanna Moradora detta la Scarpazona e poi aveva condotto la donna la cimitero chiedendo a questa di mostrarle la tomba del marito. Quindi aveva raccolto un po’ di terra nei pressi della tomba e l’aveva messa in una pezza. Il testemone dichiarò di non sapere che cosa la donna facesse di tale terra: "Si partì con la terra in grembo, ligata in una pezzola, ma quel che si facesse di essa terra non lo so".
Il vicario inquisitoriale segnalò il caso della donna all'inquisitore generale del ducato di Ferrara Camillo Campeggi, rimettendosi alla "prudenza" di questi.

Fonti e bibliografia

  • Archivio di Stato di Modena, Inquisizione, b. 3, bb. 39.
  • Domizia Weber, Sanare e maleficiare. Guaritrici, streghe e medicina a Modena nel XVI secolo, Carocci, Roma 2011.

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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