Baila di Campogalliano (presunta strega, XVI sec.)

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Baila di Campogalliano è stata una donna processata per stregoneria a Modena nel 1520.

Il processo contro di lei fu condotto dall'inquisitore Bartolomeo Spina.
Il primo testimone, Iacopo Cantini, accusò Baila di averlo avvelenato con una focaccia, definendola "stria et malefica". L'uomo dichiarò che, dopo aver mangiato la focaccia di Baila, aveva cominciato a stare male e a puzzare talmente tanto che la moglie ed il figlio non riuscivano a stargli vicino.
Il testimone successivo, Niccolò Borgola, sostenne che la donna era sospettata di stregoneria da molti anni, dichiarando: "venit illa de domo iudeorum quibus dicunt esse valde familiariter (…) et tunc portavit fragmenta placentae iudeorum".
Il sospetto è che il Diavolo fosse presente nella focaccia e che si fosse impossessato di Iacopo, facendo in modo che la moglie ed il figlio di questi non gli si avvicinassero.

Fonti e bibliografia

  • Archivio di Stato di Modena, Inquisizione, B. 2, bb. 38.
  • Matteo Duni, Under the Devil's Spell Witches, Sorcerers, and the Inquisition in Renaissance Italy, Syracuse University in Florence, Firenze 2007, p. 55.
  • Domizia Weber, Sanare e maleficiare. Guaritrici, streghe e medicina a Modena nel XVI secolo, Carocci, Roma 2011.

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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